Osmio – Os

Numero atomico

76

Massa atomica

190.2 g.mol -1

Elettronegativita’ secondo Pauling

2.2

Densita’

22.5 g.cm-3 a 20°C

Punto di fusione

3045 °C

Punto di ebollizione

5027 °C

Raggio di Vanderwaals

0.136 nm

Raggio ionico

0.067 nm (+4)

Isotopi

13

Guscio elettronico

[ Xe ] 4f14 5d 6s2

Energia di prima ionizzazione

838 kJ.mol -1

Potenziale standard

+ 0.85 V (Os2+/ Os )

Scoperto da

Smithson Tennant nel 1803

Osmio

L’osmio e’ un metallo brillante ed argenteo, uno deli metalli del cosiddetto gruppo del platino. E’ metallo noto avente la maggiore densita’, anche se entro i margini piu’ limitati. L’osmio non reagisce con acqua e acidi, ma si dissolve in alcali fusi. La polvere di osmio reagisce lentamente con l’ossigeno dell’aria scaricando vapori di tetraossidi in osmio in quantita’ rilevabili.

Applicazioni

Il metallo e’ usato in poche leghe ed in industria come catalizzatore. Un tempo si poteva trovare all’interno di penne ad elevata qualita’, punte di compasso, punte di garmmofoni di lunga durata e ingranaggi di orologi, grazie alla sua estrema durezza e resistenza alla corrosione.

L’osmio nell’ambiente

L’osmio si trova pricipalmente legato insieme ad altri metalli del platino, dal quale e’ commercialmente recuperato. I minerali piu’ importanti sono sia iridiosmina che osmiridio. L’iridiosmina e’ un minerale raro trovato in Russie a in Nord e Sud America. Ogni anno vengono prodotti meno di 100 kg. C’e’ poca richiesta del metallo, che e’ difficile da produrre.

Effetti dell’osmio sulla salute

Il tetraossido di osmio, OsO4, e’ altamente tossico. Concentrazioni in aria di soli 10-7 g m-3 possono causare congestione ai polmoni, danni alla pelle e severo danneggiamento degli occhi. L’ossido, in particolare, dovrebbe sempre essere maneggiato da un chimico adeguatamente qualificato.

Il tetraossido di osmio puo’ essere assorbito nel corpo tramite inalazione dei suoi vapori, delle sue polveri e tramite ingestione.

Rischi da inalazione: Una concentrazione dannosa nell’aria puo’ essere raggiunta molto velocemente tramite evaporazione della sostanza a 20 °C.

Inaliazione:Sensazione di bruciore, tosse, mal di testa, respiro affannoso, mancanza di fiato, disturbi visivi. I sintomi possono essere ritardati. Pelle: Rossore, bruciore della pelle, dolore, decolorazione della pelle, vesciche. Occhi: Rossore, dolore, visione offuscata, perdita di vista. Bruciature severe e profonde. Ingestione: Danni addominali, sensazione di bruciore, schock o collasso.

Danni chimici: La sostanza decompone al calore producendo fumi di osmio. La sostanza e’ un ossidante forte e reagisce con combustibile e materiale riducente. Reagisce con l’acido idrocloridrico rormando gas di cloro. Forma composti instabili con gli alcali.

Effetti da esposizione a breve-termine: Lacrimazione. La sostanza e’ corrosiva per gli occhi, la pelle e il tratto resporatorio. L’inalazione della sostanza puo’ causare edema polmonare. L’esposizione ad alte concentrazioni puo’ risultare in morte. Gli effetti possono essere ritardati.

Effetti di esposizione ripetuta a lungo terminte: Contatto ripetuto o prolungato con la pelle puo’ causare dermatiti. La sostanza puo’ avere effetti negativi sui reni.

Effetti ambientali dell’osmio

Nessuna informazione e’ stata trovate nelle nostre fonti. Comunque ci aspettiamo che l’ecotossicita’ dell’osmio sia molto bassa a causa della sua forza come ossidante, che lo rende prontamente trasformato in diossido, una forma del metallo ragionevolmente innocuo.

fonte: https://www.lenntech.it/