A volte capita di soffrire di disturbi ricorrenti o persistenti di cui non si riesce a individuare la causa:
gonfiori, capogiri, cefalea, stanchezza cronica, dermatiti o improvvisi cambiamenti di peso, ma anche astenia, insonnia. La causa potrebbe essere un’ ipersensibilità alimentare, fenomeno che negli ultimi anni si è ampiamente diffuso. Questa ipersensibilità o intolleranza, a differenza della reazione allergica agisce in modo lento e subdolo portando all’identificazione del problema spesso solo dopo lunghi iter diagnostici.
Attraverso un prelievo di sangue, si è in grado di individuare le reazioni avverse a proteine alimentari; si basa sul dosaggio di anticorpi di classe G (IgG). L’eliminazione e l’eventuale reintroduzione dalla dieta quotidiana di questi alimenti permette un rapido e netto miglioramento della sintomatologia. Queste reazioni sono dose-dipendenti (proporzionali alla quantità di alimento introdotto); i sintomi sono legati all’accumulo di sostanze non tollerate dall’organismo e compaiono con un certo ritardo rispetto all’assunzione del cibo.
Il Test utilizza la metodica standardizzata ELISA che offre un alto grado di ripetibilità (> 90%), assolutamente ineguagliabile considerando che la reazione viene valutata in grado percentuale, per un numero di alimenti elevato.
Un’ipersensibilità individuale dovuta ad una predisposizione costituzionale o un eccessivo consumo di determinati alimenti, possono causare disturbi dipendenti da reazioni immunitarie mediate da IgG.
Conoscere gli alimenti non tollerati dal paziente offre l’opportunità di impostare una dieta varia e personalizzata, in modo da eliminare i disturbi ed evitare l’insorgenza di nuove intolleranze.
L’eliminazione dalla dieta dell’alimento risultato positivo al test, comporta un netto miglioramento delle condizione di salute.
Predisposizione alla Celiachia (HLA)
Il glutine è la frazione proteica di molti cereali (frumento, farro, kamut, orzo, avena, segale,spelta, triticale). La sua ingestione può provocare reazioni di ipersensibilità se si è predisposti alla celiachia.
L’ipersensibilità al Glutine si manifesta con una sintomatologia molto ampia:
la forma tipica presenta un quadro di malassorbimento con problemi intestinali, perdita di peso e carenze nutritive multiple.
La forma atipica presenta sintomi prevalentemente estranei all’ apparato digerente (formicolii, gonfiore alle caviglie, dolori ossei, lesioni cutanee, etc. Molto frequente è l’anemia da carenza di ferro).
La forma silente non presenza sintomi importanti e si evidenzia solo con esami specifici.
Questo tipo di test è dedicato:
- a chi ha familiarità per questa predisposizione
- a chi dopo esami sierologici ha ricevuto una diagnosi dubbia per Morbo Celiaco
- a chi soffre di sintomi gastrointestinali, epatite, colon irritabile
- a chi soffre di anemia da ferro, osteoporosi, dermatiti, stanchezza cronica.
- A chi perde peso senza causa apparente.
Intolleranza al Lattosio
Il lattosio rappresenta il 98% degli zuccheri contenuti nel latte e nei suoi derivati. In età adulta un individuo riesce a digerire il lattosio solo se portatore di una mutazione che gli permette di produrre ancora l enzima necessario a tale processo (lattasi). Chi non produce correttamente questo enzima avrà reazioni di intolleranza al lattosio derivanti da una difficoltà di digestione.
I sintomi legati all’incapacità di digerire il lattosio sono diversi:
- nausea
- senso di gonfiore
- crampi
- meteorismo
- disturbi intestinali
- rash cutanei
Sensibilità alla Caffeina
La caffeina è un alcaloide che, favorendo il rilascio di due ormoni chiamati adrenalina e noradrenalina, presenta molti effetti sul corpo umano come l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione.
Rispetto alla caffeina le persone possono avere un processo di metabolizzazione lento o veloce.
Il metabolismo lento è associato in letteratura ad aumentato rischio di infarto e a problemi nella donna di infertilità e aborto.
Sensibilità ai Solfiti
I solfiti, conosciuti oggi come anidride solforosa (E220), o siglati come E221-fino ad E228, sono sostanze utilizzate come conservanti. Il rischio di venire a contatto con solfiti è particolarmente alto se si consumano alcuni alimenti quali:
Vino e bevande alcooliche, prodotti da forno (pane, biscotti e crackers), frutta secca, ,marmellate, gelatine, sciroppi, succhi di frutta, pesce, crostacei, molluschi,insaccati,conserve,patate e prodotti derivati (patatine surgelate, purea e chips), conserve di pomodoro, caramelle e merendine confezionate.
L’anidride solforosa e i solfiti possono essere mal tollerati dalle persone “ipersensibili ai solfiti”.
Sensibilità al Nichel
Il Nichel è un metallo pesante, e gli alimenti rappresentano la principale fonte di contatto con nichel e ne sono particolarmente ricchi i prodotti vegetali. Tra gli alimenti di derivazione animale le uova sono quelle a più alto contenuto. Le reazioni di ipersensibilità al nichel sono di varia natura: cutanee (dermatiti) o sistemiche (gonfiore addominale, nausea, mal di testa).
*In caso di ipersensibilità al nichel è opportuno seguire norme di alimentazione e comportamentali precise.
Dao Test
- Disturbi gastrointestinali;
- Mal di testa – attacchi di emicranea;
- Eruzioni cutanee, prurito, orticaria;
- Asma, difficoltà respiratorie;
- Nausea, palpitazioni, vertigini;
- Irritazione della mucosa nasale, naso che cola e/o naso chiuso